Il fotovoltaico diventerà un pilastro essenziale dell'approvvigionamento energetico svizzero

25.01.2022

È necessaria una rapida decarbonizzazione dell’economia e della società. In questo contesto l’elettricità è la risorsa chiave e l’uscita dall’energia nucleare richiede nuove soluzioni. «L’energia solare fornirà alla Svizzera una grande quantità di energia rinnovabile, disponibile a breve termine ed economica. Affinché ciò avvenga, dobbiamo tuttavia installare di più e più rapidamente.» afferma Jürg Grossen, Presidente di Swissolar. Nel 2050 il fotovoltaico dovrà fornire 45 TWh di elettricità, ossia 15 volte in più rispetto ad oggi. Swissolar ha riassunto in un programma di 11 punti le misure necessarie per raggiungere questo ambizioso obiettivo.

Domani prendono avvio le deliberazioni della Commissione energia del Consiglio degli Stati in riferimento alla Legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili (atto mantello). Dal punto di vista di Swissolar, gli obiettivi di produzione di energia elettrica da energie rinnovabili previsti nel messaggio del Consiglio federale su questa legge sono troppo bassi per garantire la sicurezza di approvvigionamento e raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica. Invece di 39 terawattora (TWh) di produzione nel 2050, si dovrebbe puntare a 50 TWh, di cui 45 TWh da impianti fotovoltaici. Questo valore corrisponde peraltro a meno della metà del potenziale di elettricità solare disponibile in Svizzera.

Come si può raggiungere questo obiettivo? Swissolar lo descrive nel suo programma di 11 punti pubblicato oggi. In relazione diretta con l’atto mantello troviamo la richiesta di un aumento del supplemento di rete di 0.5 centesimi al kilowattora, così come una rimunerazione del ritiro regolata in modo uniforme e orientata al prezzo di mercato, ma che allo stesso tempo prevede una tariffa minima. Pure da considerare in questa legge sono le proposte per un’integrazione ottimale del fotovoltaico nelle reti elettriche.

Con delle comunità energetiche locali, già esistenti in altri Paesi europei, si creerebbero gli stimoli per la costruzione di impianti solari con consumo proprio locale, senza l’impiego di incentivi finanziari aggiuntivi e senza la necessità di costose estensioni della rete. Inoltre sono da creare incentivi tariffari per la regolamentazione delle flessibilità nel punto di allacciamento alla rete, per evitare sovraccarichi.

A giocare un ruolo chiave in questo contesto sarà la crescente mobilità elettrica: la capacità giornaliera a disposizione accumulata nelle auto elettriche sarà maggiore rispetto alla produzione giornaliera attuale di tutte le centrali nucleari svizzere. La potenza “flessibile”, collegabile e scollegabile in ogni momento, sarà fino a dieci volte maggiore rispetto a quella delle centrali nucleari odierne. Per sfruttare questo potenziale è necessario un rapido adeguamento degli standard tecnici e delle condizioni quadro politiche.

Le altre misure proposte concernono la pianificazione del territorio (semplificazione della prassi di autorizzazione anche per impianti in campo aperto), la formazione di base e la formazione continua della manodopera specializzata, la partecipazione della Svizzera alla ricostruzione di un’industria solare europea, così come l’eliminazione di inutili costi aggiuntivi e degli ostacoli amministrativi.

Anche i Cantoni sono coinvolti: già 18 Cantoni hanno introdotto un obbligo per i nuovi edifici di produrre autonomamente una parte dell'elettricità consumata, ciò che crea un forte incentivo per la costruzione di impianti fotovoltaici. Sulle superfici di tetti e facciate degli edifici esistenti si potrebbe produrre più energia elettrica (ca. 66 TWh) di quella consumata attualmente in Svizzera. Swissolar propone dunque di introdurre in tutti i Cantoni un obbligo di sfruttamento di tutte le superfici idonee per i nuovi edifici e i risanamenti.

> Ulteriori informazioni
> Programma di 11 punti (PDF in tedesco) | (PDF in francese)
> Presentazione PDF (in tedesco) 

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