Pulizia professionale dell’impianto fotovoltaico

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I moduli possono sporcarsi a causa di polvere, polline, foglie, guano di uccelli o altro. Nel caso dei moduli con telaio, con il passare del tempo sulla parte inferiore può anche svilupparsi del muschio. Sporcizia e vegetazione causano riduzioni della resa: una pulizia professionale dei moduli consente quindi di ottimizzare il rendimento dell’impianto. Lo sporco «normale», come polline o guano, viene di norma rimosso dalle precipitazioni. Soprattutto su stalle e aziende ubicate nei pressi di zone d’estrazione che producono polveri e sui tetti con un’inclinazione molto scarsa (inferiore a 10°) si deposita, invece, sporco più ostinato che causa perdite di resa maggiori. In questi casi si consiglia di effettuare una pulizia periodica. Il lavaggio del tetto deve essere affidato a una ditta specializzata. Per la pulizia va utilizzata solo acqua demineralizzata o piovana, poiché la comune acqua di rubinetto lascerebbe sull’impianto residui di calcare. Bisogna inoltre evitare l’impiego di detergenti, che potrebbero risultare aggressivi per la superficie dei moduli, con un conseguente annullamento delle pretese di garanzia nei confronti del produttore. Inoltre, i detergenti potrebbero defluire nelle acque chiare, contaminandole. Per la pulizia vengono normalmente impiegate aste telescopiche provviste di spazzole appositamente studiate per non graffiare il vetro dei moduli. In commercio si trovano anche dei robot di pulizia in grado di lavare autonomamente il tetto. I moduli non vanno calpestati nemmeno durante gli interventi di pulizia e anche per questi lavori occorre attenersi alle disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro. 

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