Espansione del solare anziché centrali nucleari utopiche

14.08.2025

Con il controprogetto indiretto sull’iniziativa «Stop al blackout», il Consiglio federale intende revocare il divieto di costruire nuove centrali nucleari. Dal punto di vista di Swissolar, questa proposta crea un’incertezza inutile nel settore energetico, non rispetta la chiara volontà del popolo e mette in pericolo l’espansione attualmente in corso delle energie rinnovabili in Svizzera.

Solarprofis Shooting BE Netz 2021 Swissolar | © Daniel Baggenstos

La volontà del popolo svizzero è chiara: il 9 giugno 2024 quasi il 70% dei cittadini ha votato in favore di un approvvigionamento elettrico basato sulle energie rinnovabili. Dopo l’approvazione della Legge sul clima nel 2023 e della Strategia energetica nel 2017, un anno fa una chiara maggioranza della popolazione si è espressa per la terza volta di seguito per l’ulteriore sviluppo delle energie rinnovabili nel nostro Paese. Un cambiamento di rotta politica verso centrali nucleari costose e rischiose non è pertanto legittimo.

Il fotovoltaico svizzero copre già oggi il 14% del consumo elettrico svizzero

È invece necessario continuare a perseguire con determinazione il forte potenziamento delle energie rinnovabili nazionali, in particolare dell'energia solare. Nel 2024 la crescita del fotovoltaico in Svizzera è aumentata del 10% rispetto all’anno precedente. Si tratta del settimo anno consecutivo di crescita del mercato. In totale gli impianti fotovoltaici installati in Svizzera lo scorso anno coprivano oltre il 10% del fabbisogno totale di elettricità del Paese. Nel 2025, l'energia solare dovrebbe fornire circa il 14% del fabbisogno annuale.

L’elettricità solare è dunque già oggi un elemento centrale del nostro approvvigionamento energetico ed è sulla buona strada per sostituire le centrali nucleari come secondo pilastro del nostro approvvigionamento elettrico insieme all'energia idroelettrica. Nuove centrali nucleari in Svizzera potrebbero fornire elettricità al più presto a partire dal 2050. Esse sono dunque irrilevanti per la sicurezza dell’approvvigionamento dei prossimi anni e risultano troppo costose. Le capacità necessarie possono essere ampliate in modo più rapido, economico e flessibile con le energie rinnovabili, in particolare fotovoltaico, idroelettrico ed eolico. Anche il mondo scientifico concorda sul fatto che un approvvigionamento elettrico sicuro basato puramente sulle energie rinnovabili entro il 2050 è realistico. In un sistema concepito sull’interazione tra energie rinnovabili, centrali nucleari senza flessibilità sono superflue. L’accordo sull’energia elettrica con l’UE è un ulteriore elemento per un approvvigionamento elettrico sicuro, che facilita il commercio con elettricità da fonti rinnovabili oltre le frontiere.

Il controprogetto del Consiglio federale mette a rischio gli investimenti nelle rinnovabili

L’economia energetica svizzera si trova già nel mezzo della trasformazione con l’abbandono delle energie fossili verso le rinnovabili. Invece di un cambio di rotta da parte del Consiglio federale, c’è bisogno di chiarire che il percorso verso l'approvvigionamento completo con energie rinnovabili deve essere perseguito con coerenza e ottimizzato. Privati, aziende, Comuni e professionisti necessitano di attendibilità e sicurezza di pianificazione. Il controprogetto indiretto del Consiglio federale crea inutile incertezza e sottrae risorse allo sviluppo urgente e necessario delle energie rinnovabili.

Condividi questo post

Carrello