Più facile realizzare impianti solari sui tetti piani, ma molto rimane da fare in altri contesti

03.06.2022

In Svizzera, sulle superfici dei tetti e delle facciate ben disposte dal punto di vista dell’insolazione, si potrebbe produrre più elettricità di quanta ne consumiamo. Ma ci sono ancora molti ostacoli che impediscono di sfruttare questo enorme potenziale. Alcuni di essi scompariranno a partire dal luglio 2022 grazie alla revisione dell'Ordinanza sulla pianificazione del territorio (OPT) adottata recentemente dal Consiglio federale. Swissolar accoglie con favore queste decisioni, ma nel contempo richiama l'attenzione sugli ostacoli che ancora sussistono, in particolare per gli impianti su edifici nei nuclei, in agricoltura e per gli impianti alpini su larga scala. Ostacoli in gran parte ingiustificati ed in netto contrasto con l’impellente necessità di ridurre la nostra pericolosa e costosa dipendenza da fonti energetiche non rinnovabili e provenienti dall’estero. Un corso organizzato da Swissolar con SUPSI e TicinoEnergia vuole contribuire a migliorare il dialogo.

Semplificazioni per i tetti piani

La procedura di semplice annuncio al posto della classica domanda di costruzione sarà ora possibile anche per gli impianti sopraelevati su tetti piani che sporgono dal bordo superiore del tetto non più di un metro. Ciò semplifica notevolmente la realizzazione di tetti verdi combinati con impianti solari, dove i moduli fotovoltaici devono essere sufficientemente rialzati rispetto al substrato vegetale. È inoltre importante definire esattamente il punto della misurazione: in presenza di un bordo perimetrale è quest’ultimo che fa da riferimento e non la quota del tetto stesso.

«Aree compatte» definite in modo pragmatico

Molto utile è anche la precisazione che, all’interno di campo compatto di moduli «deroghe dovute a questioni tecniche o una disposizione sfalsata a causa dell'area disponibile» sono ammissibili anche con la procedura di annuncio. Nella prassi che era in vigore sino ad ora, ad esempio spesso non erano consentite soluzioni con moduli disposti a gradini su una superficie triangolare del tetto, oppure venivano richieste costose coperture in lamiera.

Un passo avanti per l'agrifotovoltaico

Oltre a sfruttare il solare sugli edifici, sarà indispensabile anche l'utilizzo del potenziale in situazioni non convenzionali. I primi passi in questa direzione sono stati fatti con la revisione dell’OPT. Il nuovo Art. 32c descrive in quali circostanze gli impianti solari devono essere considerati d’ubicazione vincolata e possono quindi essere approvati anche al di fuori delle zone edificabili. Devono formare visivamente un'unità con edifici o impianti (ad esempio, tetti di parcheggi, barriere antirumore, sbarramenti idroelettrici), possono essere installati galleggianti su superfici lacustri artificiali, oppure possono riguardare i cosiddetti impianti agrovoltaici che, oltre alla produzione di energia elettrica, apportano anche benefici alla produzione agricola e orto-frutticola. L’agrovoltaico sta rapidamente guadagnando importanza in molti Paesi europei, poiché i crescenti estremi climatici rendono necessaria la protezione di colture sensibili, e anche gli agricoltori svizzeri sono molto interessati a questo aspetto. Peccato che il Consiglio federale non abbia modificato l’Ordinanza sulla terminologia agricola (OTerm) come proposto da Swissolar, in modo che i pagamenti diretti possano essere effettuati anche per i terreni agricoli con impianti fotovoltaici.

Nessun miglioramento per le installazioni su oggetti protetti e nei nuclei

Ai sensi della Legge sulla pianificazione del territorio LPT, comprensibilmente i monumenti culturali non possono essere «significativamente compromessi» da impianti solari. Purtroppo questa formulazione viene però interpretata in modo molto diverso da Cantoni e Comuni. E in genere si ignorano molti esempi particolarmente ben curati e riusciti di impianti fotovoltaici in contesti sensibili e su oggetti protetti.

Un corso per far dialogare tra di loro le varie parti

Il corso per addetti ai lavori e rappresentanti comunali che si tiene il 15.06.2022 alla SUPSI con oltre 50 iscritti vuole favorire il dialogo tra chi si occupa a vari livelli del tema degli impianti solari e della pianificazione del territorio e chi è attivo nella progettazione ed installazione di impianti solari.

È infatti essenziale che, a seconda del contesto, chi concepisce gli impianti curi adeguatamente gli aspetti estetici e conosca al meglio le attuali possibilità tecnologiche. In parallelo, è importante che i pianificatori, gli architetti e gli Uffici tecnici dei Comuni riconoscano che ci troviamo di fronte ad una sfida epocale e che in molti casi ci sono soluzioni solari avvincenti e rispettose dal punto di vista architettonico e urbanistico.

Alla luce del preoccupante contesto energetico e climatico, non ci possiamo permettere di considerare i nuclei dei nostri Comuni come comparti di serie B in cui i proprietari e gli inquilini devono continuare a rimanere completamente dipendenti da fonti energetiche non rinnovabili e dal prezzo sempre più elevato. Chi possiede edifici nei nuclei deve poter utilizzare al pari degli altri le possibilità di approvvigionamento energetico con calore ed elettricità da fonti rinnovabili. È ad esempio paradossale constatare che oggi, in Ticino, la “Sonnenstube” della Svizzera, esistono ancora Comuni con un ormai anacronistico divieto esplicito di posa di impianti solari in determinati comparti.

Comunicato stampa del Consiglio federale del 03.06.2022

Programma del corso "Impianti solari e piani regolatori" 15.06.2022, Mendrisio

Foto: L'impianto agrovoltaico di prova presso la Agroscope Conthey (VS). I pannelli solari dinamici della start-up svizzera Insolight creano le condizioni ideali per i lamponi e nel contempo producono elettricità. © Insolight 

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